La biancheria dovrà essere anzitutto immacolata, perfettamente pulita e ben stirata.
Il tipo di tessuto, il colore, andranno scelti in base ai proprio gusti e in base al tema, all’atmosfera che avete pensato per la vostra cena, evitando, comunque, di abbinare piatti e posate variopinti con tovaglie dalla fantasia eccessivamente vivace. Cercare di mantenere un equilibrio cromatico, è sempre vincente.
Vanno assolutamente evitati i tessuti sintetici, che, oltre ad essere poco raffinati, sono poco piacevoli al tatto.
La tovaglia deve ricadere in modo uniforme lungo tutto il perimetro del tavolo. Una tovaglia troppo corta dà senso di povertà, ma una tovaglia eccessivamente lunga oltre ad essere scomoda (i commensali sicuramente si troveranno la tovaglia fra i piedi), rischia díessere pericolosa per chi si alza.
La misura giusta della caduta della tovaglia oltre il bordo del tavolo deve essere di 30-40 cm: cioé lo spazio che intercorre tra il piano del tavolo e le ginocchia di chi è seduto.
Assolutamente da non dimenticare che, sotto la tovaglia, va sempre messo il mollettone, un panno felpato, che oltre a proteggere il vostro tavolo, attutisce i rumori di posate e piatti e rende il piano del tavolo più piacevole al tatto.
Uno dei modi più semplici per apparecchiare con i runner è quello di metterne uno sulla tovaglia, posizionandolo al centro di essa e sul lato più lungo. Eí molto bello quando il runner è appena un poí più lungo della tovaglia con una caduta laterale di 40 o 50 cm.
Se il piano del tavolo lo permette è molto carino apparecchiare la tavola senza tovaglia ma utilizzando esclusivamente i runner: in questo caso è necessario che ogni commersale abbia un pezzo di tessuto al suo posto, quindi, per i capi tavola, bisogna incrociare con un runner più grande che corre al centro della tavola o utilizzare due tovagliette all’americana.
Il tovagliolo, non deve essere mai di carta. Va piegato nel modo più semplice, ma perfettamente, a triangolo o a libro aperto verso l’esterno con evidenza del ricamo o eventuale pizzo. Va messo alla sinistra del piatto, a mezzo centimetro dal bordo del tavolo. Mai sul piatto dove si mangia e mai sopra o sotto le posate.
Perché a sinistra, perché senza posate sopra? Perché, una volta seduto, il vostro ospite dovrà con una mano (la destra) e con un sol movimento, prendere il tovagliolo, alzarlo e distenderselo sulle gambe.
Se, invece, avete una persona che si occuperà del servizio, si apparecchia con un solo piatto alla volta, che verrà cambiato ad ogni portata.
Il tipo di posata va poi disposta dall’esterno verso líinterno, seguendo líordine delle portate. Avremo quindi, dall’esterno verso líinterno: la forchetta per il primo, la forchetta da pesce e la forchetta da arrosto, ad esempio (l’unica forchetta che è ammessa sulla destra è quella da ostriche che ha tre rebbi invece di quattro).
A differenza di quanto in uso un tempo, oggi non si usa più apparecchiare le posate con i rebbi delle forchette e l’incavo del cucchiaio all’ingiù: un tempo era di regola per mostrare le cifre incise sulle posate.
Esistono oltre 15 tipi di forchette diverse, e lo stesso si potrebbe dire per i bicchieri e le stoviglie. Quando preparate la vostra tavola pensate innanzitutto alla funzionalità, ed eleganza, che mal si accorda con l’eccessività e ostentazione!
A destra si dispongono i coltelli, seguendo la stessa regola, seguendo l’ordine delle portate: verso líesterno il coltello per l’antipasto e verso líinterno quello per la carne, ad esempio, entrambi con la parte tagliente rivolta verso il piatto.
Se avete previsto anche un primo brodoso (una zuppa), il cucchiaio da tavola (detto anche da minestra) si pone a destra, verso líesterno poiché sarà il primo generalmente ad essere usato… e con la mano destra.
Queste indicazioni sono valide anche se la vostra tavola prevede anche una sola forchetta e un solo coltello!
Le posate da dessert vanno messe orizzontalmente davanti al sottopiatto. In genere potete prevedere di servire dolce e frutta, per cui avrete bisogno, partendo dall’esterno, di un cucchiaio, una forchettina e un coltellino. I manici devono essere rivolti seguendo sempre la stessa logica, del come si impugnano le posate: forchettina col manico a sinistra, coltellino e cucchiaino col manico rivolto a destra.
Ma la tendenza attuale è quella di non metterle sul tavolo e di metterle solo al momento giusto. Quando è ora di servire il dessert si dovrebbe sparecchiare togliendo tutto e lasciando solamente i bicchieri per il vino da dessert e da acqua, e si dovrebbe portare a tavola piattino e posate per l’ultima pietanza, il dolce appunto.
Non bisogna mai incrociare le posate sporche, basta allinearle sul piatto una di fianco all’altra.
I piatti si tolgono da destra e sostituiscono da sinistra con un piatto pulito e le nuove posate vanno portate al tavolo sopra un piatto.
I bicchieri vanno messi in alto a destra del sottopiatto, in ordine di grandezza: iniziando da quello più grande dell’acqua, seguono quello del vino rosso e del vino bianco, più piccolo. Se in tavola deve esserci una fl˚te, va posta dietro i tre bicchieri principali.
I bicchieri non dovranno essere più di quattro per non creare troppo disordine intorno al commensale.
Oggi si usa molto spesso usare per l’acqua un bicchiere diverso dal servizio, senza stelo, dei tumbler medi o bassi. In questo caso, resta valida la regola “dal più grande al più piccolo”: quindi prima il bicchiere per il vino rosso, poi per il vino bianco e infine, in avanti, il bicchiere più basso dell’acqua.
Il motivo è di ordine pratico: in questo modo non rischiamo di “inciampare” su bicchieri più grandi posti davanti a bicchieri più piccoli.
Il pane andrebbe servito su un piattino a sinistra dei bicchieri o in appositi cestini/piattini portapane, anche se nella tavola moderna oramai non si usa più. A mezzogiorno si può appoggiare un coltellino per il burro, la sera mai!
Per pranzi informali basta una sola saliera e un solo macinapepe, mentre nelle occasioni importanti viene apparecchiata una piccola saliera ed un portapepe accanto ad ogni posto (poste a sinistra del bicchiere dell’acqua) o tra due piatti.
Un’altra opzione è quella di portare a tavola il sale, il pepe, líolio e líaceto, ecc. solo su richiesta dei commensali.
Altri oggetti come la formaggiera, il piatto di frutta, le mezzelune da insalata, la salsiera, ecc. vengono portati a tavola solo, se e quando, sono necessari.
Organizzare i posti a sedere è un momento importantissimo e che va necessariamente studiato prima, quasi come accade ad un matrimonio. Per non creare confusione ed imbarazzi, inserite sempre dei segnaposti, anche scritti a mano.
Il segnaposto è obbligatorio nei pranzi particolarmente formali, sono, comunque, un pratico aiuto per evitare disordine e… gaffe quando gli ospiti sono numerosi.
Io la trovo, comunque, un’accortezza carina anche quando si è in pochi ospiti.
Pensate, quindi, a un segnaposto che sia in tema con tutto il resto dell’allestimento, che può anche essere un cadeaux segnaposto per ogni invitato. Legatelo al tovagliolo in modo che si trasformi in un dettaglio decorativo. Trasformate il classico segnaposto in un piccolo ricordo di quel momento che líospite potrà portare via con sé.
Il segnaposto è il tocco che renderà la vostra tavola più colorata e divertente.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.